BARBARANO DEL CAPO – SALENTO-PUGLIA

Barbarano del Capo è una frazione di 952 abitanti del comune di Morciano di Leuca in provincia di Lecce. Il paese è noto per la presenza delle vore carsiche (due cavità ubicate appena fuori dal centro abitato, distano circa 300 m l’una dall’altra conosciute con il nome di Vora Grande e Vora Piccola. La prima ha una profondità massima di 35 metri, l’altra di 25. Il termine “vora” scaturisce dalla versione dialettale del termine “voragine”. Le cavità sono completamente recintate per motivi di sicurezza).

Il nome di Barbarano deriva probabilmente da “barbari”, poiché il centro è sorto dopo la distruzione della vicina Vereto da parte dei Saraceni nel IX secolo. Con l’arrivo dei Normanni verso la fine del XII secolo, il re Tancredi d’Altavilla donò il feudo a Lancellotto Capece la cui famiglia ha lasciato una rilevante impronta della loro presenza con la costruzione di una torre fortificata.

Architetture religiose

Chiesa Madre di San Lorenzo

La Chiesa Madre di San Lorenzo risale alla metà del XVI secolo e venne riedificata in seguito alla distruzione dell’antica chiesa dedicata a Santo Stefano, ad opera dei Turchi nel 1537.

La nuova struttura venne innalzata a partire dal 1548 per volontà del feudatario locale Mario Capece e venne costruita al di fuori del centro, nei pressi della torre fortificata per essere meglio difesa. Dell’antico edificio si conserva una croce in argento.

Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere

Il Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere fu costruito tra il 1685 e il 1709 dal barone Annibale Francesco Capace. Il complesso architettonico è situato lungo il tragitto che i pellegrini percorrevano per giungere al Santuario De Finibus Terrae di Santa Maria di Leuca.

Conosciuto anche con il nome di Leuca Piccola (proprio perché ricorda iil piazzale del santuario di leuca) venne concepito come luogo di preghiera e di ristoro in quanto era dotato non solo di ambienti religiosi ma anche di locali destinati al riposo e al ristoro.

I pellegrini che vi giungevano riposavano durante la notte nei grandi sotterranei, appositamente scavati, per poi ripartire alla volta di Leuca alle prime luci dell’alba.

Attorno all’edificio sono presenti le mangiatoie, i resti del frantoio del vino, il grande arco che introduceva nel campo dove si teneva la fiera, le rimesse per il ricovero dei cavalli e i ruderi della locanda sul cui prospetto una lastra di pietra recava le 10P col significato: “parole poco pensate portano pena perciò prima pensare poi parlare”. L’attuale lastra riposizionata nel 1999 sostituisce l’originaria rubata.

Torre Capece

Edificata probabilmente in epoca tardo medievale, la torre baronale Capece costituisce ciò che rimane di un castello cinquecentesco eretto dalla nobile famiglia Capece.

Presenta una pianta quadrata con due stanze e serviva come luogo di guardia e di avvistamento contro le incursioni saracene; è alta diciotto metri.

Ai piedi del torrione si distribuiscono i locali adibiti ad alloggi, depositi e scuderie. Il portale d’acceso è sormontato dallo scudo araldico dei Capece raffigurante un leone rampante.