PATU’ / VERETO – SALENTO, PUGLIA 2022

Patù è un comune italiano di 1600 abitanti situato nel basso Salento, fa parte dell’Unione dei comuni Terra di Leuca e dal 2016 anche dell’associazione Borghi Autentici d’Italia.

L’intero comune è sottoposto a vincolo paesaggistico per la composizione naturale caratterizzata da macchia mediterranea e per la presenza di antichi monumenti come le pajare.

territorio dell’ antica vereto

Dal greco pathos (patimento – dolore), sembra che l’ origine del nome vada a ricorderebbe le sofferenze dovute alla distruzione della città di Vereto (Veretum) ad opera dei saraceni. Secondo altre ipotesi, essendo un granaio dove i veretini riponevano le vettovaglie, ebbe il nome del custode: Verduro Pato. Poi, per influenza della dominazione francese, Pato divenne Patù.

Chiesa madre di San Michele Arcangelo

Collocata nel centro storico, la chiesa madre di San Michele Arcangelo venne eretta nel 1564. Il prospetto tardo-rinascimentale è costituito da un rosone posto in asse col portale d’ingresso su cui è riportata la discussa iscrizione Terribilis est locus iste (questo luogo incute rispetto), talvolta considerata di origine esoterica.

chiesa madre san michiele arcangelo

Il campanile, a pianta quadrata, fu ricostruito nel 1940 in adiacenza al prospetto principale della chiesa. Accoglie cinque campane.

PALAZZO ROMANO

Sempre sulla Piazza che ospita la chiesa, in posizione opposta e laterale, vi è la residenza appartenente alla famiglia di Liborio Romano (nato nel 1793 e morto il 1867), il figlio più illustre di Patù, salentino fortemente legato alla sua terra. La struttura, in stile neoclassico, aveva la funzione di abitazione per la famiglia e di simbolo di potere e ricchezza.

La facciata principale, molto più alta rispetto al resto dell’edificio, rafforza l’impressione di grandiosità. Attualmente parte del palazzo è di proprietà privata, parte è stata acquistata di recente dal Comune che la destinerà a struttura polivalente.

Di fronte al prospetto principale dell’edificio vi è la Cappella privata della Famiglia Romano dello stesso periodo del palazzo e adiacente alla cappella si può notare una statua in onore a Liborio Romano.

TORRE DEL FORTINO

Il torrione Romano è l’ultimo dei quattro rimasti del castello quattrocentesco di Patù andato totalmente distrutto.

torrione romano

Le mura erano circondate da un fossato in parte interrato, in parte convertito in giardino. Il Castello in passato fu spesso rifugio per la popolazione durante le incursioni dei pirati.

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Questa chiesa fu edificata tra il X e l’XI secolo con lastroni provenienti da edifici dell’antica città di Vereto e custodisce nel suo interno alcune testimonianze monumentali di questa città.

chiesa san giovanni battista


L’episodio immortalato della costruzione di tale chiesa si riferisce alla terribile battaglia combattuta tra cristiani e saraceni il 24 giugno dell’877 d.C. alla periferia di Patù, nella vasta piana denominata ancora oggi Campo Re ai piedi di Vereto. L’edificio è stato più volte restaurato nel corso dei secoli.

Centopietre

Adiacente alla chiesa di san giovanni battista troviamo il Centopietre, un antico monumento funerario dichiarato Monumento nazionale di seconda classe nel 1873. Databile al IX secolo, venne edificato come mausoleo sepolcrale del cavaliere Geminiano, messaggero di pace cristiano trucidato dai saraceni, nel campo dei mori, subito prima della battaglia finale con i cristiani del 24 giugno 877.  

100 pietre

I suoi soldati ne vendicarono la morte sconfiggendo i pagani nel sito denominato Campo Re ai piedi della collina di Vereto. ll tempietto ha forma quadrangolare.

chiesa san giovanni battista e 100 pietre

Il nome Centopietre deriva dal fatto che la costruzione era originariamente composta esattamente da cento pietre (oggi 99) incastonate fra di loro.

Chiesa della Madonna di Vereto

La chiesa della Madonna di Vereto venne edificata agli inizi del XVII secolo. Sorge nel punto più alto della Serra di Vereto corrispondente all’acropoli dell’ antica città messapica di Vereto.

chiesa della madonna di vereto

La chiesa presenta una semplice facciata; gli unici elementi decorativi sono rappresentati da una croce e dal piccolo campanile a vela posti sulla sommità. Interessante è l’iconografia di san Paolo raffigurato con una spada intorno alla quale sono attorcigliati due serpenti; ai piedi del santo vi è uno scorpione sormontato da due serpenti intrecciati a forma di caduceo.

 VERETO

Nel primo millennio a.C. una tribù Messapica, di origine illirica, si stanziò su un tratto di costa della Puglia. Tra le varie roccaforti edificate, merita una menzione particolare la città di Vereto, nei pressi di Patù. Della città parla anche ERODOTO chiamandola Hyrie e definendola come la città madre della Iapigia, cioè dell’ antica puglia.

Situata in una posizione strategica in cima ad un altopiano, a circa 140 metri sul livello del mare, Vereto dominava tutta la vallata e poteva controllare una grande parte di territorio. Durante il suo periodo più florido, ovvero durante l’età ellenistica, era difesa da massicce mura costruite con blocchi dalla forma regolare che la proteggevano da incursioni nemiche. Dalle tracce archeologiche che sono state ritrovate nel territorio si può dire con certezza che i primi insediamenti a Vereto risalgono all’età del Ferro, circa 4000 anni fa.

parte dell’ area di vereto

Nella zona sono state ritrovate, oltre a vari oggetti, alcune iscrizioni funerarie (incise su pilastri) in lingua messapica. La città, dopo la fase ellenistica, divenne municipium salentino sotto la dominazione dei Romani. Una testimonianza di questo importante passato è ancora visibile nella chiesa di S. Giovanni Battista a Patù.

Qui è conservato un antico cippo romano, risalente al I-II secolo d.C, riportante un’iscrizione latina, una dedica post mortem a Marco Fadio e alla sua famiglia, ma cosa più importante viene citata Vereto definita come decurionato, dimostrandone quindi l’importanza anche in epoca romana. Il punto di approdo per giungere alla città di Vereto era il porto di San Gregorio, una baia molto riparata che proteggeva le navi dalla furia dei venti, e molto ricca di sorgenti d’acqua.

san gregorio

I resti di questo antico porto sono molti e sono visibili ancora oggi. Qui si trovano, oltre ad una scalinata messapica, anche le fondamenta di un antico pozzo utilizzato probabilmente per rifornire di acqua fresca le navi che da lì salpavano. La maggior parte dei reperti archeologici qui rinvenuti sono oggi conservati nel Museo Provinciale di Lecce.

Il territorio controllato da questa città, che divenne nel tempo nota anche per i suoi commerci con la Grecia e con la Magna Grecia, era molto più ampio e oggi, infatti, è più corretto parlare di un vasto comprensorio posto sotto il dominio diretto e indiretto di Vereto.

parte dell’ area di vereto

La fine di Vereto non è molto lieta. La città venne infatti rasa al suolo dall’arrivo dei Saraceni e le testimonianze del suo glorioso passato vennero quasi tutte cancellate. Ma dalle sue rovine nacque la moderna cittadina di Patù che oggi cerca di valorizzare la sua ricca storia antica.