CASTELLO DI FULCIGNANO – SALENTO, PUGLIA (GALATONE) 2023

In agro di galatone troviamo il castello di fulcignao (in realtà fulcignano è la località ma il nome del castello è tutt’ora ignoto) risalente probabilmente al periodo medioevale, non ci sono informazioni sulla data precisa ma se ne inizia a parlare a partire dal XII secolo.

Le imponenti mura che arrivano anche fino a 8 metri vennero rinforzate nel periodo in cui carlo V edificava le torri di avvistamento, quindi intorno al XV secolo. Il castello ha una forma quadrilatera irregolare con quattro torrioni angolari, le due posteriori oggi scomparse.

In realtà fulcignano è l’acropoli dell’originaria città di galatone intorno al quale si svolgevano le attività lavorative, commerciali, sociali e politiche. Il castello o meglio ciò che rimane di un antico casale, esposto al pericolo e dilaniato da lotte e successioni feudali è andato in contro ad uno spopolamento, nel 1300, che vide la sua popolazione raggiungere la più sicura e vicina Galatone.

Prima del totale abbandono, intorno al 1500, tra i due insediamenti, quello di Galatone che adottò la lingua latina e quello di Fulaciano che conservò quella greca,  cominciarono dei dissidi e si giunse alle armi. Galatone sconfisse Fulaciano e la rase al suolo. Quasi tutti gli abitanti trasmigarono a Galatone; pochi invece trovarono rifugio nelle città vicine. Attualmente non è possibile visitare l’interno del castello perché sottoposto a lavori di manutenzione.

Una leggenda parla di un tesoro di inestimabile valore, custodito dal diavolo. Secondo la leggenda in epoca lontana alcuni predoni provarono a conquistare la fortezza, senza mai riuscirci grazie alla resistenza dei cittadini. Per destabilizzare le difese del castello, gli aggressori rapirono il figlio del Signore del Castello, lo uccisero e appesero il corpo ad un albero di carrubo, visibile dal castello.

La madre del bambino, straziata dal dolore, invocò il diavolo per chiedergli aiuto a proteggere il castello e tutte le ricchezze in esso custodite. Da quel momento chi voleva impadronirsi del tesoro avrebbe dovuto portare un innocente in dono a Satana. Il tempo che il demonio avesse impiegato per divorare il bambino, sarebbe stato il tempo concesso per trovare il tesoro.

Per secoli, nessuno cercò di sfidare il denomio. Tranne un uomo che cercò di ingannare il diavolo portandogli un gatto travestito da neonato, nella speranza di imbrogliarlo. Purtroppo il micio cominciò a miagolare svelando il piano e lucifero fece scatenare una tempesta che costrinse l’uomo alla fuga.

Da allora nessuno provò più a cercare il tesoro del castello che rimase e rimane protetto e guardato a vista dal diavolo. C’è poi chi racconta che in alcune notti è possibile udire ancora le grida e i lamenti della povera madre, privata crudelmente della vita del suo figlioletto.