TARANTISMO – STORIA E TRADIZIONE

Il tarantismo o tarantolismo è presente nel nostro territorio da molti anni. E’ una sindrome culturale di tipo isterico riscontrata nel sud Italia causata dal morso di ragni o altri animali come serpenti o scorpioni.

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La tarantola che la tradizione associava alla malattia, è un ragno di grandi dimensioni il cui morso è innocuo e non provoca tale malessere. Si definiva “tarantata” la persona sofferente, nella convinzione che il male derivasse dal morso velenoso della “taranta”.

STORIA E LEGGENDA

La tradizione popolare ritiene che alcuni musicanti fossero in grado, con la musica, di guarire lo stato di “pizzicata” attraverso una suonata. A questa tradizione si cercò di dare una “giustificazione” cristiana. Si spiega il ruolo di San Paolo, protettore di coloro che sono stati “pizzicati” in quanto sopravvisse al morso di un animale velenoso. Il tentativo di cristianizzazione del tarantismo non riuscì però completamente perchè le donne tarantate esibivano dei comportamenti osceni. Per questi motivi la chiesa di San Paolo di Galatina (LE), dove i tarantati bevevano l’acqua sacra del pozzo della cappella,venne sconsacrata e San Paolo, da santo protettore degli avvelenati, cominciò ad essere ricordato come il santo della sessualità. L’esorcismo inizia quando la tarantata avverte i primi sintomi del tarantismo e chiede che vengano i musicisti a suonare la pizzica.

Al suono della musica la tarantata comincia a scatenarsi in una danza sfrenata che serve a determinare il tipo di taranta. Per far “crepare” la taranta occorre danzare con esso ma anche imporgli il proprio ritmo, costrindolo a danzare sino a stancarlo e poi schiacciarlo. Inizia quindi una fase coreutica in cui il tarantato evidenzia dei sintomi di possessione. Il ciclo coreutico era costituito da una fase al suolo e una in piedi che terminava con una caduta a terra segnando un intervallo. Questo ciclo durava circa un quarto d’ora, finché la donna sfinita, crollava a terra. Si continuava fino a tarda sera e per circa tre giorni, finché si diceva S. Paolo non avesse concesso la grazia.

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IL TARANTISMO AI NOSTRI GIORNI

La tradizione del tarantismo è in qualche modo sopravvissuta sino ai nostri giorni con la messa-esorcismo del 29 giugno nella chiesa di San Paolo di Galatina. Il contesto in cui avviene l’esorcismo è cambiato: vi partecipano solo una folla di curiosi e visitatori lontani dall’atmosfera culturale del rito. Negli ultimi anni ha preso piede la rappresentazione teatralizzata e rievocativa della danza delle tarantate, da parte di alcuni gruppi musicali e associazioni culturali. Nel 1996 il regista italiano Edoardo Winspeare dirige Pizzicata. La pellicola di Edoardo Winspeare evidenzia dunque il fenomeno del tarantismo come un momento di comunione di un’intera collettività, nell’intento di riappropriarsi della propria identità culturale. Un’altra pellicola sul tarantismo è La sposa di San Paolo di Gabriella Rosaleva (1989).

Lo strumento essenziale per chi vuole suonare e cantare è il tamburello 🙂 qui di seguito i link per visionarli:

tamburello 1

tamburello 2

tamburello 3